Luigi Mazzocchi
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Dipartimento Tecnologie di Generazione e Materiali di RSE
Il solar cooling ha pregi intrinseci:
- sfrutta il sole come fonte, quindi dà le sue massime prestazioni quando ce n’è maggiore necessità (stagione estiva)
- non passa attraverso la rete elettrica, riducendo le punte di carico estivo che creano problemi alle reti
- sia la produzione, che l’uso del freddo avvengono nello stesso luogo e nello stesso tempo, e accumulare energia in questo caso è semplice e poco costoso (serbatoi di acqua calda o fredda)
- riduce l’effetto “isola di calore”: non si porta energia nei centri urbani, si usa il sole che irraggia in ogni caso le città.
Il costo degli impianti è destinato a diminuire all’aumentare delle quantità installate, quindi la convenienza economica è raggiungibile. Restano problemi estetici (i collettori, soprattutto a concentrazione, sono ingombranti). Questo sconsiglia di utilizzare il solar cooling nel residenziale, mentre è adatto al terziario, che è comunque un settore dai grandi fabbisogni e con tendenza alla crescita.
Paola Faggian
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Dipartimento Sviluppo sostenibile e Fonti Energetiche
E’ in atto un riscaldamento globale del Pianeta: lo confermano molte analisi scientifiche indipendenti, dedotte da misure, da archivi paleo-climatici, nonché da simulazioni modellistiche. Tra le varie pubblicazioni scientifiche sul tema, l’ultimo rapporto dell'European Environment Agency (2017) lo ribadisce chiaramente, affermando che i cambiamenti climatici si stanno verificando sia su scala globale che europea, con variazioni record osservate proprio negli ultimi anni. Le misure acquisite mostrano che, rispetto all'era preindustriale (1850-1990), negli anni 2007-2016 la temperatura globale è aumentata di circa 0,9 °C. Il fenomeno è ancor più accentuato per l’Europa con un innalzamento termico di 1,6 °C nel decennio 2007-2016, che risulta così il più caldo di tutto il periodo.
Il Bacino del Mediterraneo, per gli effetti combinati di stress antropogenico e risorse naturali, è stato individuato come una regione particolarmente vulnerabile ai cambiamenti climatici e, per questo, è stato definito un “hot-spot” dalla comunità scientifica internazionale. Secondo gli scenari climatici elaborati da RSE, le situazioni più critiche riguarderanno la stagione estiva per la quale sono attesi in aumento i giorni con alte temperature e senza precipitazioni. Tali situazioni comporteranno una maggior occorrenza di onde di calore (di circa il 20-30% nelle prossime decadi, di 40-50% nella seconda metà del secolo) e, di conseguenza, implicheranno un impiego massiccio di sistemi di raffrescamento.